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   Palazzo Biscari

  Venne realizzato per volere della famiglia Paternò Castello dei principi di Biscari a partire dalla fine del Seicento e per gran parte del secolo successivo, edificato sulle mura di Catania, costruite per volere dell'imperatore Carlo V nel Cinquecento: i Biscari furono una delle poche famiglie aristocratiche della città che ottenne il permesso regio di costruire su di esse.

     La parte più antica del palazzo fu costruita per volere di Ignazio, terzo principe di Biscari, che affidò il progetto all'architetto Alonzo Di Benedetto, ma fu il figlio di Ignazio, Vincenzo, succeduto al padre nel 1699, a commissionare la decorazione dei sette splendidi finestroni affacciati sulla marina, opera dello scultore messinese Antonino Amato. L'edificio venne infine ultimato nel 1763 ed inaugurato con grandiosi festeggiamenti.

     Al palazzo si accede attraverso un grande portale su via Museo Biscari, che immette nel cortile centrale, adorno di una grande scala a tenaglia. All'interno, si trova il "salone delle feste", di stile rococò dalla complessa decorazione fatta di specchi stucchi e affreschi dipinti da Matteo Desiderato e Sebastiano Lo Monaco. Tra le altre sale vanno ricordate gli "appartamenti della principessa", con boiseries di legni intarsiati e pavimenti di marmo di epoca romana.

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Cattedrale di Sant'Agata

 

       La Cattedrale, chiesa madre della diocesi, è certamente un monumento artistico di notevole interesse, Intitolata a Sant’Agata, custodisce le sue spoglie all’interno di una cappella a lei dedicata, meta di migliaia di fedeli che ogni anno si riuniscono in questo luogo per rendere omaggio alla loro Santa Patrona.

       La Basilica si affaccia maestosa su piazza Duomo, una delle più importanti piazze tardo barocche che contraddistinguono il nuovo assetto urbanistico settecentesco dopo la ricostruzione seguita al disastroso terremoto del 1693.

       Al centro della piazza campeggia la famosissima “fontana dell’ elefante (in dialetto locale Liotru)” simbolo della città, opera settecentesca dell’architetto palermitano Giambattista Vaccarini (1702-1769) al quale è attribuita la progettazione di gran parte degli edifici settecenteschi catanesi.

       Una grande festa (tra le più importanti a livello mondiale) in onore di sant’agata si svolge dal 03/02 al 05/02 di ogni anno con miglia di fedeli partecipanti venuti da ogni parte della Sicilia,  d’Italia e resto del mondo.  

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Teatro Massimo Bellini

 

      Il Teatro Bellini, opera di Carlo Sada (architetto che si formò all'Accademia di Brera e a Roma); si affaccia sull'omonima piazza, fu inaugurato il 31 maggio del 1890 con la rappresentazione della Norma di Vincenzo Bellini. Lo stile del Teatro catanese si ispira all'eclettismo francese del secondo impero imposto a Parigi da Charles Garnier con l'Opéra di Parigi.        L'interno è caratterizzato da una grande sala, dall'acustica eccellente, non ci sono parole per descrivere la bellezza della sala, con i suoi stucchi, i palchi armoniosi, il tetto affrescato sapientemente, dove ci sono rappresentate anche quattro opere di Bellini e la sua apoteosi. Meraviglioso anche il foyer, con specchi e decorazioni in oro. Interessante anche la statua in bronzo di Bellini. Con quattro ordini di palchi e la galleria, nel Teatro vi sono 113 palchi su quattro file, 8 barcacce di proscenio, un palco centrale per il Capo dello Stato, duemila posti in totale.

      L'apertura del boccascena è di 14 metri e la profondità del palcoscenico di 21. Il Massimo, chiamato anche così, perchè era la denominazione più diffusa del Bellini, è destinato solo alla lirica e ai concerti. Al Bellini hanno cantato i maggiori artisti lirici, tra i quali Toti Dal Monte, Maria Caniglia, Magda Olivero, Ferruccio Tagliavini, Beniamino Gigli, Tito Schipa, Ebe Stignani, la divina Maria Callas, Mario Del Monaco, Giuseppe Di Stefano, Renata Scotto, Montserrat Caballé. 

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Mercato del pesce (Pescheria)

 

      La Pescheria (A Piscarìa in lingua dialettale),  è l'antico mercato del pesce della città di Catania , è inserito nel percorso turistico per il contenuto di folclore che si respira passando fra i banchi dei pescivendoli.

       Solo provando questa esperienza ci si può rendere conto di quanto pittoresco possa essere questo mercato: il mercato è sempre affollato ed il vocio incessante (la vuciata) dei venditori crea un sottofondo da suq arabo respirando la tipica atmosfera di una medina.

      I banchi si trovano dall'inizio dell'Ottocento nel tunnel scavato nel Cinquecento sotto il Palazzo del Seminario dei Chierici e le mura di Carlo V, di fronte agli Archi della Marina, un tempo immersi nelle acque del sottostante porticciolo di pescatori..

Teatro Greco-romano

 

      IL teatro di Catania che è ancora oggi chiamato” Tiatru grecu” dalla comunità locale, nasce su una preesistente struttura greca. Diverse  le ipotesi a favore dell'identificazione del teatro romano con quello greco: la posizione alla base di una collina a differenza dell'usanza romana di edificare in pianura o la scena rivolta verso il mare, per capirne  la storia si fa ricorso ai ritrovamenti archeologici che gettano un po' di luce sull'edificio.

       Le fasi più antiche testimoniano la presenza di un edificio teatrale costruito con grossi blocchi di pietra arenaria con lettere in greco in pianta rettangolare, un tipo di planimetria più diffusamente ellenistica.

       Il teatro di epoca greca venne restaurato nel corso del I secolo, probabilmente a seguito dell'elezione a colonia romana di Catania, avvenuta ad opera di Augusto. A questo periodo appartengono un rifacimento della cortina quadrangolare con la sostituzione dei blocchi in arenaria mancanti con conci lavici squadrati, l'aggiunta della scena e le gradinate più antiche dell'edificio[2].

       Nel corso del II secolo,  a seguito di finanziamenti ottenuti da Adriano, assistiamo a una progressiva monumentalizzazione dell'area.. La struttura si dota in questo periodo di numerosissimi elementi architettonici, tra fregi, statue, bassorilievi e colonne, in passato spesso trafugati o raccolti ed usati come materiale da costruzione per gli edifici della città barocca, come ad esempio per la facciata della Cattedrale di Sant'Agata.

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Terme della Rotonda

 

      Il nome Rotonda deriva dalla singolare struttura architettonica, formata da una grande cupola a tutto sesto circondata da contrafforti, posta su un edificio a perimetro quadrato culminante in un'aula centrale circolare. L'edificio è spesso indicato col toponimo de La Rotonda. In passato, l'edificio era noto anche con il nome di Pantheon che gli antiquari secenteschi locali ritenevano essere stato il modello del più celebre edificio di Roma.

     La struttura termale, sorta fra I e II secolo d.C. , più volte rimaneggiata , è un grande complesso di ambienti quadrangolari, circolari e misti, connessi tra loro. Il principale è una grande sala absidata orientata in direzione nord-sud, ad ovest della grande sala si apre un vasto ambiente pavimentato con grandi lastre marmoree, su cui si rinvennero diverse tombe di epoca medievale, alcune realizzate distruggendo il pavimento stesso.

       Appartengono al complesso termale anche le strutture che si trovano a nord della chiesa, costituite da un imponente castellum aquae e da una corte circondata da esedre che fungeva da ingresso principale alle terme.

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